NEROSUBIANCO NSB 7_2025
Sulle condizioni del cimitero, abbiamo ascoltato Biagio Ciaramella, che da quattro anni, assieme a Nicola Nardi, si batte per la sua riqualificazione Biagio Ciaramella “Siamo contenti, ma non basta”
“Con l’attuale Assessore non riusciamo ad avere un dialogo costruttivo e l’Amministrazione fa orecchie da mercante. L’unica arma per farci ascoltare è quella della denuncia sociale e degli esposti in Procura”
Articolo di Melania Menditto.
A tenere una luce sempre accesa sulle questioni del cimitero sono stati negli anni i cittadini che con coraggio si sono esposti combattendo a viso aperto affinché i loro appelli venissero ascoltati. Tra questi sicuramente in prima linea si sono distinti Biagio Ciaramella e Nicola Nardi, rispettivamente portavoce della A.M.C.V.S. Associazione Mamme Coraggio e Vittime Della Strada e Nicola Nardi portavoce del comitato “Rinascita del Cimitero”. “Abbiamo intuito che a breve sarebbero partiti i lavori perché abbiamo visto i ferri dei ponteggi in un angolo ma nessuno ci ha informato. Ci fa piacere per questi lavori di riqualificazione ma questo non basta. – dice Biagio Ciaramella. Vogliamo risposte: dove finiscono i soldi che pagano gli aversani per le spese di condominio? Proprio perché siamo i depositari delle mille segnalazioni pensiamo di meritare qualche spiegazione in più. Ci piacerebbe essere informati sugli interventi che saranno effettuati, ma soprattutto rassicurati che questi riguarderanno tutti i locali e non soltanto delle sezioni individuate. Sono quattro anni che ci esponiamo e combattiamo. Abbiamo l’impressione che né l’Assessore, né il Sindaco, né i rappresentanti di maggioranza e opposizione si rechino al cimitero. Perché basterebbe varcare la soglia per constatarne le pessime condizioni. Il primo cittadino ci ha messo la faccia in un filmato in campagna elettorale visto da più di 45.000mila persona in cui parlava di ridare lustro e decoro al cimitero. È giusto fare campagna elettorale ma è anche doveroso mantenere gli impegni presi. Con l’attuale Assessore non riusciamo ad avere un dialogo costruttivo e l’Amministrazione fa orecchie da mercante. Sia io che Nardi ci rechiamo al cimitero perché lì abbiamo i nostri figli, dove ogni giorno raccogliamo una lamentela. Anche i cittadini si sentono abbandonati e rassegnati perché capiscono che le segnalazioni restano inascoltate. Facciamo il possibile ma spesso ci troviamo davanti un muro. L’unica arma per farci ascoltare è quella della denuncia sociale e degli esposti in Procura. Non vorremmo mai arrivare a questi gesti estremi, ma siamo costretti perché c’è proprio disinteresse nel trovare un terreno comune di dialogo. Sarebbe utile a questo punto istituire uno sportello al Comune o dovunque si reputi opportuno in maniera tale da depositare le lamentele direttamente lì ed evitare le sfilate sui social di fotografie che ritraggono lo scempio in cui riserva il cimitero. In qualità di Associazione e Comitato intendiamo fungere da mediatori tra i cittadini e il Comune”. È continua dicendo: “Il cimitero di Aversa viene trattato come una piccola realtà: non basta mandare all’occorrenza una persona a tagliare l’erba o a fare manutenzione perché questi interventi sono temporanei e non risolutivi. Si necessita della presenza di una squadra addetta che non solo controlli ma gestisca il da farsi quotidianamente. Così facendo aumenterebbe la forza lavoro e anche la serenità dei cittadini non più amareggiati per l’incuria. Non si può aspettare che l’erba arrivi al cielo per mandare qualcuno a tagliarla o che i loculi inzuppati d’acqua crollino per iniziare a fare i lavori. Da quattro anni ormai segnaliamo gli stessi problemi: scarsa per non dire completamente assente la manutenzione del verde, dei loculi e incuria ovunque, viali sporchi e immondizia dappertutto. Ma, a quanto pare, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Nonostante tutto siamo ancora fiduciosi che qualcosa possa cambiare. Non ci interessa fare un braccio di ferro con l’Amministrazione piuttosto rinnoviamo la nostra disponibilità al confronto per il bene comune”. Noi di Nerosubiaco ci uniamo all’appello di Ciaramella.
