COMUNICATO STAMPA DELL’ASSOCIAZIONE UNITARIA FAMILIARI
E VITTIME DELLA STRADA ODV E DELL’ASSOCIAZIONE MAMME CORAGGIO E VITTIME DELLA STRADA ODV
Pallotti, Ciaramella e Ronzullo: «Bene la nostra diretta Facebook, ma i politici devono inserire nei loro programmi la sicurezza stradale». E lanciano un appello ai magistrati e ai cittadini È stata seguitissima la prima diretta Facebook organizzata dall’Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada ODV, dall’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada ODV e dall’Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada ODV per discutere di politica, sicurezza stradale e dare voce alle vittime. Al dibattito, moderato dal giornalista Dino Stefano Frambati, hanno partecipato Alberto Pallotti, presidente dell’Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada ODV e dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada ODV; Biagio Ciaramella, vicepresidente dell’Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada ODV e dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada ODV e papà di Luigi, morto sulla strada il 31 luglio del 2008, e Lucilla Barbasini, presidente dell’Associazione “Angeli sull’asfalto” e mamma di Laura, morta in un incidente insieme al suo fidanzato nella notte di Capodanno del 2008 a Furnari, in provincia di Messina (qui il link: https://www.facebook.com/giustiziaperluigi/videos/618158389646889).
Soddisfatti Pallotti e Ciaramella, che ringraziamo il moderatore e gli ospiti perché si è riusciti a dare molta visibilità alla sicurezza stradale. Nel corso del dibattito si è anche evidenziato come i politici non stiano mettendo la sicurezza stradale nei loro programmi.
«Ringraziamo tutte le testate che hanno dato spazio alla notizia della nostra diretta», dicono Alberto Pallotti, Biagio Ciaramella e Elena Ronzullo, presidente dell’Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada ODV, «dopo tutti i nostri appelli e le nostre proteste, finalmente qualcosa si muove. Negli ultimi giorni sono state diverse le associazioni che si sono unite al nostro appello e stanno lanciando appelli per la sicurezza stradale. In rete, poi, l’attenzione è più alta, anche grazie alle famiglie delle vittime che, dietro nostro invito, stanno pubblicando le foto dei loro cari che non ci sono più. Il fatto che se ne parli è per noi una grandissima notizia, poiché più siamo a sollevare il problema e più, agli occhi della gente e dei politici, il problema diventa reale».
«Certo», proseguono Pallotti, Ciaramella e Ronzullo, «ci saremmo aspettati una maggiore attenzione da parte dei politici. Invece, vediamo che la sicurezza stradale non fa parte dei loro programmi. Ciascuno di loro si limita a parlare di sicurezza in termini generici. Vogliamo sperare che in quella che loro chiamano “sicurezza” sia compreso, oltre alla questione sanitaria, il problema delle strade non sicure e dei tanti morti per omicidio stradale che ogni giorno insanguinano l’Italia».
Delusione anche per la scarsa attenzione data dai media al problema della sicurezza stradale. «I telegiornali ne parlano pochissimo e, la maggior parte delle volte, lo si fa perché è avvenuto un incidente che colpisce emotivamente più di tutti gli altri. Peccato che, dopo aver dato la notizia, si parli di quel caso solo per massimo una settimana. Poi sparisce dai radar. Ma per le famiglie il dramma è solo iniziato e durerà anni in tribunale e, nel privato, per tutta la vita».
Pallotti, Ronzullo e Ciaramella lanciano ancora una volta un appello ai politici affinché si occupino di sicurezza stradale, ai media affinché siano più attenti a questa problematica. Infine, un appello viene rivolto ai magistrati: «Perché i responsabili degli omicidi stradali vengono sempre lasciati ai domiciliari e mai portati in carcere? Se esiste una legge che prevede il carcere per chi uccide, perché non viene rispettata?», chiedono Pallotti, Ronzullo e Ciaramella, «I magistrati dovrebbero fare di più. Soprattutto, dovrebbero garantire una giustizia equa. Non è possibile che chi uccide sulla strada, magari perché si è messo al volante ubriaco, non faccia un giorno di carcere, quando le famiglie sono condannate all’ergastolo del dolore. Infine, invitiamo tutti i familiari a continuare a pubblicare le foto e le notizie riguardanti i loro cari sui nostri canali Facebook, a questi indirizzi: https://www.facebook.com/giustiziaperluigi, https://www.facebook.com/ONLUSaifvs. Parliamone, condividiamo le pagine, e facciamo in modo che se ne parli sempre di più. Per vincere questa battaglia abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti».
Per info:
aifvsufficiostampa@vittimestrada.eu
Biagio Ciaramella, cell. 330 443 441