NAPOLI. Nel corso della trasmissione “Millenium”, andata in onda su Tv Luna nella giornata del 15 febbraio, è stato affrontato il tema della sicurezza stradale.
La conduttrice Matilde Andolfo ha invitato, nel suo salotto, l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Onlus, guidata da Alberto Pallotti e rappresentata in loco dal referente Aversa ed Agro aversano Biagio Ciaramella, e l’associazione “Mamme Coraggio”, presieduta da Elena Ronzullo. Erano presenti: Carolina Elia, madre del giovane Alessandro morto in un incidente consumatosi in via Corigliano, a Qualiano, il 18 ottobre del 2015; il consigliere regionale Alfonso Longobardi, vicepresidente della Commissione Bilancio; il presidente del consiglio comunale qualianese, Salvatore Onofaro.
“In quanto referenti associativi – affermano i coniugi Ciaramella -, ci siamo attivati prontamente per affrontare al meglio la tematica. Abbiamo messo in auge il caso di Alessandro Selvaggio perché riteniamo si sia verificata l’ennesima ingiustizia. In tutti i processi dove siamo presenti al fianco delle famiglie come associazione, sin dalle prime ore successive all’accaduto, e dove ci siamo costituiti parte civile, abbiamo ottenuto delle risposte concrete ed incoraggianti. Siamo pronti a dare sostegno a chi non ha più voce”.
“La caparbietà, la tenacia, la determinazione a non mollare, malgrado ripetute richieste di archiviazione, hanno premiato Biagio e Elena, che finalmente intravedono la giustizia per il loro unico figlio – è il pensiero di Matilde Andolfo -. Cinque imputati e testimonianze che inchiodano. La speranza è anche il faro che guida Carolina Elia che ha perso suo figlio Alessandro nell’ottobre del 2015. Carolina chiede giustizia per Alessandro che è morto dopo un’agonia interminabile in seguito al trauma cranico. Alessandro batté violentemente la testa dopo la caduta dallo scooter sgangherato che gli era stato dato dal suo datore di lavoro per consegnare le pizze. Una storia allucinante che si è conclusa con un’assoluzione per l’imputato, il titolare della pizzeria a cui è stata comminata una multa di cinque mila euro. I dati sulla mortalità sono inquietanti. Killer sono le strade senza manutenzione, ma la distrazione (i maledetti telefonini) – conclude – è al primo posto tra le cause degli incidenti”.
“E’ stato grande lo strazio nel ricordare mio figlio, così come nel vedere le immagini di alcune delle migliaia di vittime delle strade italiane – afferma Corolina Elia -. Grazie ai coniugi Ciaramella, è stato possibile esprimere il nostro dolore ed il disappunto per una giustizia che si fa troppo attendere. Elena e Biagio mettono a disposizione la loro esperienza affinché i morti sulle strade abbiano il giusto riconoscimento. Loro mi hanno dato la forza per scendere in piazza in occasione di varie manifestazioni, di andare in televisione per raccontare la storia di mio figlio Alessandro e rendere noto l’esito negativo del processo. La nostra è una vita stravolta, dove la forza per combattere manca, ma non bisogna mollare. Le istituzioni, nella maggior parte dei casi, non si pongono a sostegno delle famiglie. Adesso ho capito che il silenzio uccide nuovamente la persona andata via. Istituzioni presenti vuol dire fare manutenzione, fare più controlli sulle strade cittadine, nei locali il sabato e la domenica per evitare drammatici bollettini di guerra. Invito tutti i genitori, le famiglie, che sono condannate all’ergastolo del dolore, a dare voce alla loro sofferenza. Fare prevenzione è un dovere di tutti”.
Il consigliere regionale Alfonso Longobardi pone l’accento sulla delicata tematica della sicurezza stradale: “E’ un problema molto importante e complesso, sul quale le istituzioni pubbliche devono intervenire perché gli incidenti sono tra le prime cause di morte in Italia. Per questo ritengo che occorra avviare, su tutto il territorio, una massiccia campagna di sensibilizzazione contro questo dilagante fenomeno. Negli ultimi anni, purtroppo, si registrano sempre più sinistri stradali, causati dall’uso improprio dei telefoni cellulari. Anche per questa ragione, riteniamo che la Regione Campania debba scendere in campo in difesa dei cittadini e della sicurezza. I costi economici e sociali, dovuti agli incidenti, sono enormi e vanno contrastati. Vi è la necessità di attuare azioni e strategie finalizzate a stimolare, programmare e realizzare attività ed iniziative sui temi dell’educazione alla sicurezza stradale nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Tutto ciò per incentivare le scelte di mobilità più sicure, sostenibili e compatibili, per una serena convivenza civile, definendo forme di collaborazione e sinergie tra tutti gli attori, dalla polizia stradale a chi si occupa di soccorsi, dalle scuole agli enti pubblici. Come Regione Campania, possiamo promuovere e organizzare eventi tematici e giornate di sensibilizzazione nelle principali piazze delle nostre città. Con la programmazione dei fondi europei 2020/2026, sarà possibile aderire a specifici progetti sulla sicurezza stradale e per far crescere la cultura dei corretti stili di guida. Dobbiamo compiere un grande lavoro culturale, investendo fondi per rendere sicure le nostre strade. Le stesse che spesso versano in condizioni pessime e pericolose”.
Salvatore Onofaro, presidente del consiglio di Qualiano, ha voluto sottolineare che il 20/06/2019 è stato sottoscritto il protocollo di intesa tra il comune e le associazioni: “Invito anche altre amministrazioni campane a stipularlo. Undici anni fa, quando ricoprivo il ruolo di sindaco, ho conosciuto la famiglia Ciaramella, con la quale è stato avviato un lavoro che perdura ancora oggi. Nelle manifestazioni promosse in collaborazione, le testimonianze delle Mamme Coraggio sono arrivate al cuore di tutti coloro che erano presenti, maggiormente i giovani. Il ruolo che le associazioni ricoprono è fondamentale, non solo a livello processuale, ma anche livello umano. Ci siamo ritrovati sul fatto che la Regione Campania non debba sottovalutare l’allarme che le strade nostrane ci stanno lanciando. E’ ancora possibile salvare tante vite innocenti”.
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